SPAZI DI VITA. VITA NEGLI SPAZI.

a cura di
Silvia Donati
Educatrice Centro Socio Riabilitativo Residenziale CIDAS Parco La Fiorana

Al Centro Socio Riabilitativo Residenziale per la Disabilità CIDAS Parco La Fiorana ad Argenta (FE) ci piace spesso ripensarci e reinventarci: siamo partiti proprio da questo acronimo per riflettere sul fatto che prima della progettazione individuale e di gruppo, prima della promozione, del recupero, dello sviluppo e del mantenimento delle capacità cognitive, affettive, relazionali, delle autonomie personali e delle abilità sociali della persona disabile, che fanno parte degli obiettivi del nostro lavoro, il nostro centro è prima di tutto una Residenza, la Casa dei nostri ospiti.

Lo Spazio, nel quale trascorrere il nostro Tempo, è una dimensione fondamentale dell’essere, e in questo senso va pensato, progettato, curato con attenzione.

Lo Spazio, per quanto possa avere caratteristiche oggettive, assume, negli Spazi di Vita, soprattutto delle caratteristiche soggettive, che, come operatori del sociale, dobbiamo continuamente sforzarci di cogliere in tutte le loro sfumature

Tutti, ma in particolare in nostri ospiti che vivono in un Centro molto esteso, come Parco La Fiorana, hanno bisogno di riconoscere le funzionalità dello spazio, contrassegnando e connotando ogni locale o zone del giardino, secondo la funzione specifica alla quale sono adibite, per sapere preventivamente ed essere rassicurato sul fatto che in quello spazio si faranno solo determinate attività in determinati momenti della giornata, o che in altri spazi non possono accedere o possono farlo solo insieme all’operatore per la tutela della loro sicurezza.

Anche lo spazio delle aree comuni deve poter avere aree riconoscibili, distinte dalle altre anche attraverso elementi di arredo, in modo che anche lo spostamento tra spazi di vita diversi accompagni lo scandire del tempo della giornata e agevoli maggiormente l’orientamento.

C’è poi, nella vita di comunità, uno Spazio che, per chi vive fuori, è dato troppo spesso per scontato: è lo spazio personale, quello che parte dai nostri bisogni più intimi e arriva fino al limite del contatto con l’altro da sé. Diventa quindi fondamentale che ognuno dei nostri ospiti possa avere la possibilità di scegliersi una propria zona di comfort: un divanetto preferito, una poltrona dove leggere un giornale, una sedia vicino ad una libreria dove riporre i propri oggetti, la vicinanza affettiva di un compagno preferito accanto al quale guardare la televisione; e in particolare di poter personalizzare il più possibile la propria parte di stanza: con foto del proprio passato, con i poster dei propri idoli o degli animali preferiti, piccoli simboli della propria storia di vita che in questo modo viene riconosciuta e valorizzata.

Questo spazio quindi non diventa una passività da subire, un luogo nel quale stare, e dove spesso è difficile accettare di vivere dopo aver trascorso un tempo più o meno lungo in una casa propria, ma diventa un elemento nel quale agire la nostra quotidianità: gli spazi diventano quindi sempre più spazi sentiti come “propri” da tenere puliti, da tenere in ordine, da decorare con cura e da voler vedere sempre più belli.

Con queste premesse e obiettivi CIDAS ha promosso all’interno della struttura un ampio lavoro di abbellimento con acquisto di nuovi arredi , quadri, poster  e ha potenziato la personalizzazione delle stanze sulla base della qualità della vita che ogni ospite percepisce e delle scelte personali. Le camere si arricchiscono di foto della propria storia, di colori scelti, di poter che richiamano interessi o sogni individuali. Allo stesso modo gli spazi comuni si stanno attrezzando per permettere angoli con funzioni chiare e riconoscibili, luoghi di relax e di socializzazione, luoghi per attività specifiche . Il concetto di fondo è quello della bellezza, dell’ordine che spesso gli operatori danno per scontata o non guardano più.